La Fotografia è un’arte e per imparare a padroneggiarla è necessario studiare tutte le tecniche che contribuiscono al miglioramento della sua bellezza e della sua efficacia. La ricerca e l’innovazione tecnologica regalano di anno in anno sempre nuovi metodi per catturare un’immagine e riportarla nel modo più cristallino possibile. I fotografi professionisti hanno pertanto l’obbligo di essere sempre informati e di aggiornarsi periodicamente per migliorare le proprie prestazioni e cimentarsi con nuove strumentazioni.
Negli ultimi tempi è cominciata l’era della fotografia in HDR.
HDR è un acronimo che sta a indicare High Dynamic Range. Con questa sigla si indica letteralmente l’Ampia Gamma Dinamica, una speciale tecnica adoperata nel campo della fotografia e della grafica computerizzata. Obiettivo di questa tecnologia è quello di migliorare la visibilità dell’immagine, usando un metodo alternativo per eliminare le zone d’ombra indesiderate in una foto. Il meccanismo consiste sostanzialmente nella sovrapposizione di due o anche più immagini l’una sull’altra al fine di ottenerne una visione migliore. Dunque l’idea è quella di catturare molteplici scatti di uno stesso soggetto, possibilmente in vari momenti della giornata. In questo modo si avrà la possibilità di visualizzare il soggetto della foto sotto varie luci. Sovrapponendo tutte le foto, il risultato sarà quello di una fotografia estremamente nitida, privata di qualunque zona d’ombra o area poco nitida, le quali vengono scartate a favore di angoli più illuminati o più marcati della stessa. L’HDR è un metodo che contribuisce a creare la foto perfetta, giocando con i colori e con i chiaroscuri, elaborando un’immagine finale che racchiude in sé la corretta esposizione delle tonalità desiderate.
Ideata da Charles Wyckoff negli anni Trenta-Quaranta, questa tecnica lo rese celebre per le immagini che rappresentavano le fasi di un’esplosione atomica. Tali foto finirono all’epoca sulla rivista Life magazine. Naturalmente la tecnica dell’HDR ha vissuto un lungo periodo di gestazione prima di affermarsi nel mondo della fotografia, dovendo passare per un gran numero di anni di ricerche sulla fisica della luce. Fu solo con Paul Debevec, nel 1997, che questa tecnica all’avanguardia visse una vera e propria esplosione nel mondo della fotografia. Debevec applicò la tecnica della grafica computerizzata agli studi precedentemente condotti sull’HDR allo stato brado e ne ricavò un successo incredibile. Successivamente migliorata da Gregory Ward, la tecnica risulta oggi di grande utilità sia per gli appassionati di fotografia che per i professionisti di questo settore.
Calcolare l’applicazione di questo metodo non risulta semplice ed è il frutto di ricerche durate anni. HDR nasce infatti sulla base di una serie di algoritmi, ognuno con una sua specifica formula, che permettono di elaborare l’immagine per l’ottenimento di svariati e diversi risultati.
Tra i principali algoritmi che contribuiscono al buon funzionamento della tecnica grafica in questione vanno ricordati il Mantiuk 06, che opera sul contrasto della foto in modo da evidenziare tutte le parti della foto colpite dalla luce, tralasciando quelle in ombra; il Mantiuk 08, che dà corpo e forma alla luminosità delle immagini; ma anche il Fattal, che si utilizza modificando le variazioni di luce e saturazione delle fotografie.
Usare la tecnica HDR al giorno d’oggi, grazie all’ausilio della tecnologia digitale, è possibile. Bisogna innanzitutto procurarsi una macchina fotografica digitale reflex che possegga la funzione Bracketing, ovvero un’opzione che consente di riprendere una stessa immagine da più angolazioni, usando una diversa esposizione per ognuna. Inoltre è bene munirsi di un cavalletto treppiedi per tenere la macchina poggiata su un sostegno stabile durante le riprese e un computer dove scaricare le foto ed elaborare la sovrapposizione di immagini.
Alcuni siti web come Flickr.com aiutano a comprendere come utilizzare il dispositivo senza lambiccarsi per delle ore su un software piuttosto complesso da usare.
L’uso di HDR sta riscontrando un successo sempre maggiore anche grazie alla novità della sua possibile installazione sui dispositivi mobili.