Quando il tempo è cattivo e il sole si nasconde, la maggior parte dei fotografi lascia la macchina nel cassetto, mentre queste occasioni sono ideali per realizzare fotografie creative anche se tutto invoglia a starsene a casa, al caldo e all’asciutto.
Con il cattivo tempo la luce solare arriva al suolo dopo aver attraversato uno strato più o meno spesso di nuvole e illumina uniformemente i soggetti, invece di esaltare i contrasti tra le zone in luce e quelle in ombra.
I contrasti sono dolci, i colori morbidi e intensi, mentre le tinte più vivaci, che di solito fanno a pugni tra di loro o cancellano le tinte più tenui, si armonizzano e si integrano meglio nell’immagine.
Quando fotografate con il cielo coperto otterrete un risultato migliore avvicinandovi al soggetto, in modo da riempire completamente l’inquadratura con le forme e i colori.
Il cielo di per sé stesso non è molto interessante, perché appare di un grigio uniforme o di un bianco completamente slavato. Quindi costituisce uno sfondo unito, ideale per evidenziare gli elementi più interessanti del primo piano.
Il cielo può essere molto luminoso anche quando è grigio e se occupa una parte importante dell’inquadratura può arrivare a influenzare l’esposimetro con il rischio di ottenere un’immagine sottoesposta e il soggetto in primo piano ridotto a una silhouette nera. Perciò misurate la luce sul primo piano.
La foschia crea un’atmosfera dolce e vaporosa che permette al fotografo di evidenziare alcuni dettagli e mascherare il resto, creando immagini di sogno, diverse dalla banale realtà quotidiana.
Con la foschia succede che più un soggetto è lontano più si confonde con l’opacità dello sfondo.
Anche un soggetto molto ricco di dettagli, come un albero o una foresta, si trova ridotto all’essenziale. Gli elementi più vicini risultano ben disegnati e i colori talmente appiattiti da avere l’impressione che l’immagine sia in bianco e nero.
Anche la foschia e la nebbia possono ingannare l’esposimetro, con il risultato di sottoesporre: quindi è meglio aumentare di una o due posizioni le indicazioni dell’esposimetro.
Se vi piace questo genere di fotografia, andate presso gli specchi d’acqua all’alba, quando il sole non ha ancora sciolto la foschia del mattino.
Poiché la luce è scarsa, portatevi dietro il cavalletto, perché potreste essere costretti a usare tempi di posa lunghi.
Anche la pioggia e gli specchi d’acqua offrono molte occasioni a chi le sa vedere. Per proteggere la macchina potete fissare con un elastico un sacchetto di plastica intorno alla macchina, lasciando fuori solo l’obiettivo protetto con il controluce o il filtro UV, che non modifica l’esposizione. Levate le gocce d’acqua dal filtro, perché causano deformazioni e aloni.
Le superfici piane bagnate si trasformano in veri e propri specchi, che forniscono immagini più o meno deformate. Se l’acqua è ferma riflette perfettamente le nuvole, le montagne, gli edifici e la vegetazione. In certi casi il riflesso è perfettamente speculare e riesce difficile capire qual è il soggetto e quale l’immagine riflessa.
Un’oscillazione appena percepibile della superficie trasforma l’acqua in un quadro impressionista, mentre le ondulazioni più marcate creano una specie di collage astratto.
I riflessi sono più intensi quando il sole è basso sull’orizzonte, sia di mattina che di sera. Il momento migliore per trovare uno specchio d’acqua perfettamente liscio è all’alba, quando il vento non si è ancora alzato.
Anche la neve e il ghiaccio sono grandi amici del fotografo. Uno strato abbondante di neve fresca trasforma il paesaggio più banale in uno sfondo natalizio e il ghiaccio crea forme astratte, che riflettono la luce come pietre preziose.
Gli alberi e i cespugli diventano delle specie di merletti e le pozze d’acqua specchi levigati.
Se fa molto freddo dovete stare attenti al fenomeno della condensazione, che si verifica quando si entra in un ambiente caldo.
Infatti l’umidità atmosferica si condensa sulle superfici fredde, come succede normalmente sui vetri delle finestre, e appanna l’obiettivo.
Se entrate in un locale caldo con la macchina fredda, ma volete fotografare ugualmente, pulite attentamente l’obiettivo con un pezzo di stoffa morbida o un foglietto di carta speciale per obiettivi (non quella per occhiali).
Un sistema più rapido consiste nel tenere la macchina nella corrente d’aria calda che esce da una stufa o da un termosifone. Ma non avvicinatevi troppo, perché le pellicole surriscaldate si velano.
Per evitare che si formi la condensazione non c’è altro da fare che tenere la macchina al caldo sotto la giacca o in tasca e tirarla fuori soltanto al momento di scattare.
Quando fa davvero molto freddo (10 o più gradi sottozero) questa precauzione serve anche a impedire la rottura del blocco dei meccanismi.
GLI ERRORI DA EVITARE
Non fate bagnare la macchina e l’obiettivo.
State attenti alla condensazione del vapore acqueo.
Non fate congelare la macchina: tenetela sotto la giacca o in tasca.