Per fotografare soggetti in movimento veloce sono necessarie tre cose: una macchina con tempi di otturazione da 1/500 o 1/1000 di secondo, una pellicola molto rapida e una buona prontezza di riflessi.
Quest’ultima è una dote che alcune persone possiedono in misura maggiore di altre, ma non è detto che chi non ha riflessi da pilota di Formula I debba rinunciare a fare fotografie sportive. Fortunatamente esistono un paio di trucchi che aiutano a cogliere il momento decisivo di un movimento, anche se velocissimo.
Il primo consiste nel tenere il pulsante di scatto già parzialmente premuto, in modo che basti solo una leggerissima pressione per far scattare l’otturatore. In questo modo si riesce ad accorciare il tempo morto che passa tra l’istante in cui l’occhio vede il soggetto da fotografare e quello in cui il dito preme il pulsante.
Il secondo trucco è quello di scattare in anticipo, quando il tipo di sport lo permette, in modo da compensare la propria lentezza di riflessi.
Nel caso di una partita di calcio, per esempio, dovete scattare quando vedete che l’attaccante che si sta avvicinando alla porta inizia il movimento del tiro. Naturalmente se all’ultimo momento fa un passaggio invece di un tiro avrete buttato via un fotogramma, ma nella fotografia sportiva non bisogna assolutamente risparmiare la pellicola.
Il tempo d’otturazione non dev’essere tanto breve da congelare il movimento, perché gli atleti fotografati in questo modo appaiono in posa.
L’effetto più realistico si ottiene quando alcune parti del soggetto, per esempio le braccia, appaiono leggermente mosse. Per questo motivo non dovete mai usare il tempo di 1/1000 di secondo quando basterebbe 1/500, ma questa è una regola valida per tutti i soggetti in movimento.
Se avete una macchina semplice, con tempo di 1/125 di secondo o poco più, potete usare un altro trucco, cioè aspettare il punto di pausa del movimento, quello in cui l’atleta si trova quasi fermo.
Nel salto con l’asta, per esempio, per cogliere il saltatore mentre sale verso l’asticella ci vuole 1/500, ma mentre è proprio al culmine della traiettoria basta 1/125, se si coglie l’attimo in cui rimane quasi fermo.
Anche la direzione in cui si svolge il movimento è molto importante. Per fotografare un’auto che vi passa davanti ci vuole 1/500 di secondo, ma se la riprendete mentre viene verso di voi, magari dall’esterno della curva, vi basta 1/125.
Per la messa a fuoco, dato che molto spesso manca il tempo, vi consigliamo di mettere a fuoco un punto del campo di gioco o della pista e scattare quando il soggetto vi arriva.
Per gli sport molto veloci (corse di velocità, hockey, ciclismo, motociclismo, automobilismo ecc.) iniziate a seguire il soggetto quando è ancora lontano, tenendolo sempre al centro del mirino.
Quando passa sul punto prescelto, scattate continuando a seguirne il movimento con la macchina. In questo modo aumenterete l’effetto dinamico dell’azione ottenendo il soggetto nitido sullo sfondo sfocato.
Le macchine autofocus non sono adatte per movimenti molto veloci, per esempio un tiro in porta, perché il meccanismo di messa a fuoco ha un piccolo ritardo che può far perdere l’attimo decisivo.
Per gli sport invernali è bene usare il filtro giallo con il bianco e nero e quello UV con la foto a colori, perché fanno risaltare meglio i soggetti sullo sfondo della neve o del ghiaccio. Nelle gare dove c’è un traguardo, piazzatevi il più vicino possibile o in una posizione elevata.
Nelle gare di barche a vela e a motore i momenti più interessanti sono la partenza e la virata di boa. Se non riuscite a noleggiare una barca, provate a chiedere un passaggio ai giudici di gara.
Per le gare di nuoto cercate di cogliere l’attimo della partenza, perché poi i nuotatori spariscono sott’acqua e non si vedono più fino all’arrivo.