Fotografare i corsi d’acqua può essere fonte di grandi soddisfazioni, soprattutto se riusciamo a renderla con un effetto “flou” che ne denota il movimento. L’acqua, infatti, può essere resa in modo statico o dinamico. Nel primo caso, per congelare il movimento di un qualsiasi liquido, basta utilizzare tempi di scatto rapidi. Nel secondo, invece, devi prendere confidenza con una tecnica specifica che richiede l’uso di due accessori fondamentali: un cavalletto e un filtro a densità neutra o ND (Neutral Density). L’effetto setoso che possiamo nel fotografare l’acqua, infatti, non è realizzabile con nessuna procedura di fotoritocco. L’unico modo per ottenerlo è quindi in fase di scatto.
Filtri ND circolari
Un filtro a densità neutra ha il compito di ridurre la quantità di luce che colpisce il sensore, permettendoti di scattare con tempi di posa molto bassi anche quando sei in pieno giorno. Esistono diversi tipi di filtri ND che si differenziano per la gradazione di oscuramento che riescono a restituire. Più è scuro e minore sarà la luce che entra nell’obiettivo. Esistono anche filtri graduati con cui è possibile aumentare o diminuire l’intensità dell’oscuramento ruotando una semplice ghiera. I filtri ND sono catalogati attraverso una scala che li identifica in modo diverso in base al produttore. Ci sono quelli che utilizzano un numero a tre cifre preceduto dalla sigla ND. Troviamo gli ND da 101 a 113, ognuno dei quali ha un diverso grado d’intensità. L’ultima cifra indica il numero di stop che puoi diminuire utilizzando quella specifica lente. Un ND101, per esempio, ti consentirà di ridurre il tempo di posa di 1 stop, un ND102 di 2 stop, un ND103 di 3 stop e via dicendo. Un altro sistema per indicare l’intensità di un filtro ND è la scala ND0 che prosegue per multipli di due. Troverai quindi ND2, ND4, ND8, ND16 e via dicendo. In questo caso, il numero di stop che ti consentono di ridurre è così espresso: ND2 – 1 stop, ND4 – 2 stop, ND8 – 3 stop e così via.
Filtro ND a lastra
Per essere sicuro di utilizzare un filtro adatto alle condizioni di illuminazione, ti consigliamo di acquistarne un set con diverse gradazioni. In questo modo, puoi scegliere liberamente di quanti stop diminuire il tempo di posa e adeguare la resa della foto all’ora del giorno in cui la scatti. Ricordati poi che esistono due tipi di attacco per filtri ND. Il primo è circolare e consiste in una lente ad anello che viene avvitata sull’obiettivo. In questo caso il diametro del filtro e dell’obiettivo devono essere identici. Per i super-grandangolari, per esempio, lo standard è 77 mm. Il secondo tipo di attacco, invece, è a slitta. Il filtro, anziché essere circolare, ha una forma quadrata. In pratica, dovrai inserire la lastra del filtro sulla slitta che viene poi montata di fronte all’obiettivo. Questo genere di filtri è molto più versatile, perché puoi utilizzarli con qualsiasi lente indipendentemente dal suo diametro.
Una volta scelto il filtro opportuno, per scattare una foto, è fondamentale sfruttare un cavalletto. Usando tempi di posa lunghi, la fotocamera dovrà essere perfettamente stabile. L’ideale sarebbe poi usare un dispositivo di scatto remoto, così da non toccare la reflex per premere il pulsante. In alternativa, puoi utilizzare lo scatto temporizzato. Una volta montata la reflex sul cavalletto, inquadra il corso d’acqua e componi la foto, quindi metti a fuoco. Una volta fatto, blocca la MAF tramite le impostazioni della tua reflex (consulta il manuale in dotazione alla voce “Come bloccare la messa a fuoco”), quindi monta il filtro sull’obiettivo. Evita di montare prima il filtro e poi mettere a fuoco, perché a causa dell’oscuramento prodotto dalla lente, l’Autofocus spesso non riesce a essere preciso. A questo punto, non ti resta che regolare esposizione e tempo di scatto in modo che la foto sia correttamente esposta. Per l’occasione, puoi usare la modalità di scatto Manuale, oppure a Priorità di tempi.